Ansia e depressione possono essere due sintomi psicopatologici trattabili e guaribili in psicoterapia. Vediamo quali sono le principali differenze.
ANSIA: è una emozione e uno stato psicologico, volto al futuro. Si prova quando implicitamente o esplicitamente si pensa che qualcosa di terribile o non facilmente affrontabile possa accadere e di fronte al quale pensiamo di non avere adeguate risorse. L’esplicitazione di alcuni pensieri ansiogeni sono: mi lascerà e sarà terribile, stare soli è insopportabile, se pensassero male di me sarebbe intollerabile, se sbagliassi non mi perdonerei, deve essere tutto perfetto se no mi odierei, se non riuscissi sarei un fallimento. Ecco, questi pensieri sono tutti volti a un evento che deve ancora accadere ma che a livello emotivo viene considerato intollerabile. In realtà l’ansia nasce come emozione che ha una sua funzione, ossia non è sempre e comunque patologica, in quanto ci predispone all’azione e risoluzione. Infatti l’ansia è collegata al sentimento di paura che è forse una delle emozione psicologicamente più importanti. La paura a sua volta è funzionale per predisporre il nostro organismo alla fuga per la sopravvivenza. L’ansia diventa psicopatologica quando è eccessiva, perdura per tempi non adeguati, quando è paralizzante. Quando l’ansia perdura a lungo può portare a stati depressivi, quindi vediamone il collegamento.
DEPRESSIONE: è una emozione e uno stato psicologico che in genere è caratterizzato da una continuità temporale rilevante. E’ come se fosse il nostro “rumore di fondo emotivo”. Questo stato è collegato fortemente alla nostra rappresentazione (implicita o esplicita) del passato. Se l’ansia si crea nel presente guardando a un evento temibile del futuro, la depressione è il prodotto di considerazioni e valutazioni rispetto a qualcosa che è già accaduto e di fronte al quale, in genere, si sente di non poter fare più nulla. L’esempio più eclatante e comune è l’esperienza di un lutto. La persona guarda alle conseguenze di questo evento, come qualcosa di assolutamente inaffrontabile, insuperabile e quindi vive in uno stato di ineluttabilità. Non essendo più possibile fare nulla all’ora tanto vale “sedersi e non fare niente”: lasciarsi andare: Abbandonarsi e non tentare nessuna strategia, niente farà tornare la situazione emotiva precedente alla perdita. La depressione può anche sopravvenire per altri motivi oltre al lutto vero e proprio e queste possono essere anche molto simbolizzate, eccovi alcuni esempi:
– nessuno mi ha mai amato (non posso farci niente, non posso tornare indietro e farmi amare: tutto è perduto…)
– sono stato uno stupido e ho rovinato tutto
Ansia e depressione ovviamente possono incrociarsi ma tenete bene presente il vettore con il quale sono facilmente distinguibili: Ansia: volta al futuro e porta ad agitarsi Depressione: volta al passato e alla sensazione che oramai è troppo tardi per fare qualsiasi cosa In psicoterapia questi sintomi si possono curare e risolvere, trovando nuove risorse per affrontare paure future e nuovi strumenti per guardare al passato con occhi diversi che ci aiutano a trovare il valore delle esperienze passate.
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