Seguendo la rassegna: Chiedilo allo psicologo la prima domanda interessante viene da una amica che chiede: SI PUO’ CAMBIARE ATTEGGIAMENTO E CI SONO DEGLI ESERCIZI?
L’atteggiamento è una predisposizione ad agire/comportarsi in una certa maniera rispetto a una configurazione ambientale. Il comportamento complesso e/o sociale è determinato dalle nostre credenze, pensieri ed esperienze passate. In quanto tale può essere ampiamente modulato. Quindi rispondendo alla domanda posso affermare che L’ATTEGGIAMENTO SI PUò CAMBIARE perchè si può cambiare il modo di pensare. Riassumendo: l’atteggiamento è un comportamento “tendenzioso” -> il comportamento è determinato soprattutto da pensieri e credenze -> le credenze/pensieri si possono cambiare -> ne consegue che anche il comportamento cambia…
MA COME? Ci sono tre modi principe attraverso cui si può cambiare un atteggiamento: EMOTIVO – COGNITIVO – COMPORTAMENTALE.
Emotivo = un incidente in auto che crea terribili dolori influenza il nostro atteggiamento nel tornare a guidare
Cognitivo = farti pensare che sei una bella persona può favorire un atteggiamento positivo nei miei confronti
Comportamentale = ti faccio fare 30 minuti di corsa tutte le mattine e poi ti chiedo se il tuo atteggiamento verso la giornata cambia quando corri rispetto a quando non lo fai…
Provando a dare una delle tante risposte alla domanda: “Quali esercizi potrei fare” rispondo con un suggerimento che mescola tecniche cognitive, con tecniche di mindfulness e con tecniche strategiche. In particolare direi di calendarizzare, cioè di segnarsi sull’agenda, che almeno una volta al giorno provo a fare qualcosa di diverso dal solito. Intendo dire qualcosa che fate quotidianamente e sempre nella stessa maniera provate a farlo:
– o nella maniera opposta
– o in una maniera sostanzialmente diversa dal solito
– o sbagliandola apposta
1° Per esempio, fate sempre la stessa strada per andare da vostra nonna? Accendete google map e vedete se esiste una via più breve, io spesso mi sono ritrovato ad aver fatto la strada che pensavo più breve e invece era di qualche minuti più lunga…
2° Quando fate da mangiare lo fate sempre lentamente e rispettando le misure? Provate a farlo velocemente e improvvisando.
3° Quando entrate in casa e la camera di vostro figlio è una giungla? Invece di dirgli sempre la stessa sequenza di raccomandazione provate a dirgli “Bravo oggi il disordine di camera tua è fantastico” dicendolo SENZA STIZZA ma proprio con il buon umore.
POTENZIALI RISULTATI:
1° Nel caso vi rendeste conto che per anni avete fatto una strada più lunga nonostante tutte le vostre buone intenzioni vi farà notare come il nostro comportamento è fondato sulle nostre convinzioni. Se non è la strada di vostra nonna state tranquilli che c’è almeno una strada che è più corta da google maps rispetto a quella che facevate sempre voi. Ovviamente sapere che la strada di google map è quella più corta è molto probabile che vi faccia cambiare atteggiamento e le prossima volta magari farete quella strada.
2° Ovviamente questo potrebbe portare a fare degli errori rispetto alla ricetta originaria. Ma quale ricetta tradizionale non è frutto di un errore casuale che ne ha creato l’identità? Già solo il pane che lievita è sicuramente stato frutto di acqua e farina dimenticate in un posto e poi cotte comunque… Lo yogurt è frutto di latte fermentato… Il gorgonzola è un formaggio “difettato”… Insomma cosa vi dice che da degli errori nascano nuove ricette o che i ravioli della nonna sempre uguali a sè stessi possano diventare I ravioli della nonna SBAGLIATI ma buoni?
3° E’ impagabile la faccia di vostro figlio di fronte a tale affermazione e potrebbe:
– mettere a posto la camera stordito dalla vostra affermazione oppure
– non mettere a posto la camera (beh intanto non è cambiato niente rispetto al solito ma almeno voi non avete detto la solita noiosissima frase)…
Inoltre non abbiate paura a mostrarvi bizzari ogni tanto…
Quando vado nell’orto c’è sempre un branco di cagnetti fastidiosissimi che in gruppo insegue la mia macchina e quando scendo dall’auto fanno la scena del tipo “se potessimo ti faremmo a pezzettini brutto basta#*o che attraversi il nostro territorio” e una mattina nella distrazione un cagnolino mi aveva pure pizzicato il polpaccio: gli avevo dato le spalle. Appunto il mio atteggiamento era:
- mi vedono tutti i giorni prima o poi gli passerà e invece sono due mesi e non è cambiato niente
- allora penso qualcosa di diverso e quindi mi comporto diversamente: prendo delle crocchette con l’intenzione di dargliene. ME LI COMPRO COSì.
- risultato: scendo dall’auto, invece di fare l’indifferente e andarmene (sperando di non essere morso…) mi giro verso di loro e gli vado incontro, non con fare minaccioso ma mi abbasso alla loro altezza e metto un pò di crocchette a terra. Cosa succede??? Invece di venire a mangiarle se ne S-C-A-P-P-A-N-O TUTTI !!! Io rimango di sasso e mi rendo conto che ho fatto saltare i loro piani, il loro atteggiamento stereotipato è stato messo in discussione ossia se non fai più quello che scappa ma gli vai incontro scappano loro: della serie “AIUTO NON SAPPIAMO CHE FARE!!!”. Io penso: “cambiate atteggiamento !!!”…
Scritto a Piacenza dal Dott. Edoardo Savoldi psicologo.