L’ansia è frutto di un processamento cognitivo quindi è impossibile avere l’ansia senza un motivo. Mi spiego meglio: l’ansia fa parte del repertorio delle paure, per esempio : pensare di non saper o poter affrontare qualcosa che riteniamo di inaccettabile o un evento futuro di fronte al quale non ci sentiamo all’altezza. L’ansia ha sempre a che fare con il futuro anche quando si scatena pensando al passato, in quanto inconsapevolmente la reazione di ansia è in relazione al fatto che possa riaccadere nel futuro.
Ecco perchè l’ansia è uno stato di agitazione ossia:
– ho paura che accada qualcosa che io reputo insormontabile o inaccettabile
– quindi la mia mente e poi il mio corpo si attivano e mobilitano per farvi fronte
– questa reazione avviene seguendo lo schema attacco/fuga che richiedono prontezza di riflessi, adrenalina, muscoli in tensione etc, etc.
Ecco perchè l’ansia può avere anche un corollario di altri sintomi fisici come: dolori al petto, rigidità muscolare addome, fastidio allo stomaco e bruciori. Questi sono frutto di tensioni prolungate e possono essere una sintomatologia legata allo stress derivato da una costante situazione ansiogena.
Inoltre questo stato di iperattenzione attiva un circolo vizioso tale per cui la persona ansiosa ipervigila ogni parametro fisico e anche una normale micro palpitazione o accelerazione del battito cardiaco viene amplificata peggiorandola. Spesso quando ai pazienti do il compito di misurarsi il polso durante un momento di ansia, rilevano che il cuore non supera gli 80 battiti minuti ma loro hanno la sensazione soggettiva di tachicardia, ossia che il cuore batte troppo forte.
Ovviamente esistono anche i casi in cui il cuore impazza ma molti sono i casi in cui, la tachicardia, è solo una sensazione soggettiva.
Quindi come abbiamo visto l’ansia patologica, ossia intesa come una emozione troppo forte, è una sorta di cortocircuito in cui i prodotti di questo stato vengono reinseriti all’interno del circuito emotivo iniziale, creando così delle spirali di sintomi, pensieri, sensazioni che si alimentano vicendevolmente ma IL TUTTO PROVIENE DA UNA VALUTAZIONE e UNA CONSIDERAZIONE COGNITIVA:
1° ho davanti una configurazione ambientale (o mentale)
2° la considero o valuto insopportabile/inaccettabile e in più io non mi sento all’altezza di farvi fronte
3° questo fa scattare la miccia per delle reazioni psicofisiche che si chiuderanno su sè stesse in un circuito ansiogeno alimentandosi vicendevolmente…
Quindi il risultato è che farò pensieri ansiogeni che avranno conseguenze fisiche di agitazione che a loro volta saranno segnale della mia difficoltà nell’affrontare la situazione e mi faranno pensare che sto male, così mi ri-agiterò una seconda volta, poi una terza e così via…
Un vortice che ha inizio da un soffio e che può finire in un uragano che si autoalimenta…
RIMEDI?
In genere tanto più uno ha sintomi fisici tanto più uno è inconsapevole del suo stato ansioso, anzi !!! tende a leggerlo esattamente al contrario ossia:
– sono ansioso perchè ho sintomi fisici e potrei stare male ed è terribile
– mentre nel 99% dei casi è che: “siccome faccio pensieri ansiogeni, mi agito fisicamente e quindi 1° metto sotto stress il mio corpo 2° il mio stato ansioso mi fa notare in maniera spropositata minime variazioni fisiologiche – creando così un circolo vizioso
In psicoterapia tramite la MIDNFULNESS, la REBT e la terapia strategica porto il paziente a diventare più consapevole del suo funzionamento di modo che non inciampa in alcuni tranelli mentali che lo portano ad appanicarsi oltremodo. Avere l’ansia può essere normale, terribilizzarla o adottare alcuni pseudo soluzioni invece la peggiorano in modo patologico…
Metodi di autoaiuto? La meditazione può essere una soluzione, leggere dei manuali di REBT di autoaiuto può essere una soluzione, fare attività sportiva contribuisce al nostro benessere. Una psicoterapia se fatta con dovizia e coscenza può risolvere il problema i poche sedute dando molti altri strumenti spendibili in altre situazioni.
Ovviamente lo Ipocondriaco muore d’anisa scelto può essere una grande determinante… 🙂